venerdì 11 gennaio 2008

Premonition
















Titolo: Premonition
Regia: Mennan Yapo
Cast: Sandra BullockJulian McMahonNia LongKate NelliganAmber VallettaPeter Stormare
Genere: Drammatico, Thriller
Durata: 110'
Anno: 2007
Nazione: U.S.A.
Produzione: Hyde Park Entertainment, Offspring Entertainment, Metro-Goldwyn-Mayer (MGM), TriStar Pictures
Distribuzione: Eagles Pictures

Trama: Linda Hanson (Sandra Bullock) ha una bella casa, un marito che la ama e due adorabili figlie. La sua vita è perfetta fino al giorno in cui non riceve la terribile notizia che suo marito Jim (Julian McMahon) è morto in un incidente d'auto. Per lei, madre e moglie devota, è la cosa peggiore che potesse accadere. Ma ha immaginato tutto? Quando si sveglia il giorno dopo suo marito è ancora vivo. Sulle prime Linda crede che l'incidente sia stato solo un incubo. Ma poi succede ancora: alcuni giorni si sveglia e Jim è accanto a lei vivo e vegeto, mentre altri giorni si sveglia ed è vedova. Inspiegabilmente vive i giorni in maniera disordinata. La traumatizzante premonizione di Linda dà il via ad una serie di eventi ad incastro e mutevoli. Il suo mondo si capovolge mentre le circostanze surreali la portano alla scoperta che la sua vita potrebbe non essere mai stata come sembrava. Cerca di salvare disperatamente la sua famiglia e così inizia una furiosa gara contro il tempo ed il destino per cercare di salvare tutto ciò che lei e Jim hanno costruito insieme.

Ed ora tocca a me: Non ho trovato critica in giro ma a me questo film non è piaciuto per nulla, troppo confusionario ed a volte toccava la noia, quindi parere negativo.

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lunedì 7 gennaio 2008

1408















Titolo originale: 1408
Regia: Mikael Håfström
Cast: John CusackSamuel L. Jackson, Mary McCormack, Jasmine Jessica Anthony, Alexandra Silber, Tony Shalhoub, Emily Harvey, Noah Lee Margetts
Genere: Horror
Durata: 94'
Anno: 2007
Nazione: U.S.A.
Produzione: Dimension Films, Di Bonaventura Pictures
Distribuzione: KEYFILMS

Trama: Il famoso scrittore di libri horror Mike Enslin (John Cusack) crede solo in ciò che può vedere con i propri occhi. Dopo una serie di bestseller che screditano gli eventi paranormali avvenuti nelle case infestate dai fantasmi e nei cimiteri più famosi del mondo, non ha nessuna prova concreta di una vita dopo la morte. La serie di lunghe notti solitarie senza fantasmi di Mike, tuttavia, è destinata a cambiare quando entra nella stanza 1408 del famigerato Dolphin Hotel per il suo ultimo progetto, “Dieci Notti nelle Camere d’Albergo Infestate dai Fantasmi.” Sfidando gli avvertimenti del direttore dell’albergo (Samuel L. Jackson), decide di pernottare – il primo dopo anni - proprio nella stanza che tutti considerano infestata, nella speranza che possa essere l’inizio di un nuovo bestseller. Come molti degli eroi di Stephen King, Mike dovrà affrontare i suoi demoni, passando da scettico a credente, prima di superare la notte...


Claudio Carabba (Corriere della Sera Magazine)

La notte brava da passare nella villa infestata dai fantasmi, è un classico della letteratura nera. Il grande Margheriti costruì sul tema un incubo (Danza macabra), che nella memoria ancora mi spaventa. Stavolta si parte da King, uno che sa bene che i morti a volte ritornano; e sono spesso di pessimo umore. L autore di bestsel ler su alberghi maledetti (con tanto di stelle per classificare lo spavento) incontrerà brutti guai, nella stanza 1408 dell'hotel Dolphin, nel centro di New York. L'uomo è scettico fino al cinismo, forse, perché è stato segnato da un lutto terribile (la malattia fatale della figlia bambina): se Dio non esiste, non ci sono neppure i demoni. Nonostante gli avvertimenti del direttore dell'albergo (o dell'inferno?) lo scrittore apre quella porta con arroganza. Errore. Tutti coloro che morirono là dentro lo assediano; e arriverà anche lo spettro più amato. Il regista corre fra allucinazione e realtà, sino a un cupo finale aperto; qua e là inciampa, ma l'atmosfera è ben creata.


Francesco Alò (Il messaggero)
Il mondo è così disgustoso da giustificare il nichilismo politico di Hostel e Saw. La tortura senza speranza in luoghi sporchi. Le storie di Stephen King a confronto sono favolette in cui contano ancora i rapporti umani, i sensi di colpa, l'ironia, la memoria collettiva e una scenografia di classe. Sublime vintage. Terrorizziamoci all'antica con 1408 di Mikael Håfström, ennesimo europeo a Hollywood che qui adatta un racconto breve del 60enne King. Scrittore disilluso (John Cusack) che demistifica per lavoro i luoghi "maledetti", si chiude nella stanza 1408 di un hotel newyorkese per dimostrare che è tutta una balla. Cambierà idea. Muri che grondano sangue, freddo polare, cornette che si sciolgono, fax che spediscono indumenti di gente defunta, sveglie che si trasformano in conti alla rovescia mortali, fantasmi di ex clienti che si buttano dalla finestra. Il richiamo a Shining è forte. La camera è un mostro fisico ma soprattutto il passaggio che permette al protagonista di entrare nella propria testa e rivivere traumi micidiali. John Cusack e la stanza 1408 sono fantastici. Gran coppia. Rendiamo grazia a nonno King, ormai raffinato e antico come Edgar Allan Poe.

Ed ora tocca a me: Bel film, buona interpretazione di Cusack che permette a chi lo guarda di sentirsi parte degli effetti grafici "che sta vivendo", buon livello di tensione, direi al punto giusto. Merita un bel 7. 


Alla prossima ;)

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