mercoledì 20 settembre 2006

Slevin - Patto criminale
















Titolo originale: Lucky number Slevin
Nazione: U.S.A.
Anno: 2006
Genere: Thriller, Drammatico
Durata: 110'
Regia: Paul McGuigan
Cast:Josh Hartnett, Ben Kingsley, Morgan Freeman, Bruce Willis, Lucy Liu, Rick Bramucci, Victoria Fodor
Produzione: FilmEngine, Ascendant Pictures, Capitol Films
Distribuzione:Moviemax
Data di uscita:25 Agosto 2006 (cinema)

Trama: Cosa succede quando un ragazzo sfortunato lascia il suo paese per una grande città e proprio appena arrivato si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato?Succede che, scambiato per un'altra persona entra in contatto con le più spietate bande di gangster della città, e viene assoldato da entrambi i loro capi, per dei "lavoretti" poco puliti.Ovviamente il rifiuto è impossibile: pena la vita. Slevin (Josh Hartnett), il nostro protagonista, però la prende con filosofia, nonostante un detective e un killer professionista si mettano alle sue calcagna, trova consolazione tra le braccia della bella e intraprendente vicina di casa (Lucy Liu) e trova il modo per affrontare la situazione.

Tullio Kezich (Il Corriere della Sera)
C' era una volta un critico (dirò il peccato, non il peccatore) che quando gli capitava di recensire un «giallo» esordiva più o meno così: «L' assassino è il maggiordomo». Inutile dire che l' avrei strangolato, anche a nome dei lettori, perché ad anticipare la rivelazione finale si rischia di rovinare il divertimento. Su questo terreno gli americani sono più cauti, tant' è vero che a certi interventi su Internet fanno precedere la dizione «spoilers». Il che significa: attenzione, poiché questo scritto contiene anticipazioni sulla trama se preferite scoprirla da soli leggetelo dopo aver visto il film. Ammetto tuttavia che è difficile in taluni casi parlare di una pellicola senza svelarne il contenuto: vedi l' intrigo di Slevin - Patto criminale, sceneggiato da Jason Smilevic e diretto da Paul McGuigan, due virtuosi nell' arte di cambiare le carte in tavola. Preciserò soltanto che lungi dall' essere (come sembra) la dolorosa storia di un innocente risucchiato per sbaglio dentro una trama criminale, si rivela un film della vendetta. E spero, in questo modo, di non aver detto troppo. Si parte con tre omicidi che diventano subito quattro. Simmetricamente vengono uccisi un nero, un bianco, un altro nero e (davvero a sorpresa) un secondo bianco al quale il finto paralitico Mr. Goodkat (Bruce Willis), dopo averlo subissato di chiacchiere nel vuoto della sala d' attesa di un aeroporto, pratica il «Kansas City Shuffle». Una mossa consistente nel mettersi alle spalle di uno seduto, afferrargli la testa con le due mani e imprimergli una brusca e letale sterzata. Come tutto ciò c' entri con la disavventura di Slevin (Josh Hartnett), che dopo aver scoperto la compagna a letto con un altro ha lasciato Los Angeles, lo sapremo più avanti. A New York, preso possesso dell' appartamento di un amico assente, Slevin ha appena il tempo di incrociare la cinesina Lindsey (Lucy Liu), una graziosa vicina che lavora all' obitorio, quando si presentano all' uscio due tipacci di colore. Senza complimenti, lo prelevano mezzo nudo da sotto la doccia e lo trascinano ai piedi dell' onnipotente Boss (Morgan Freeman). Convinto di aver a che fare con il proprietario della casa in prestito, il padrino ingiunge al sequestrato, se vuol uscirne vivo, di uccidere il figlio del suo rivale della mafia ebraica, Schlomo (Ben Kingsley). Sarà la contropartita all' uccisione del figlio del Boss, uno dei neri immolati nel prologo. Particolare curioso, che ricorda Il giorno della civetta di Damiani, dal romanzo di Sciascia dove l' ufficiale dei carabinieri e il capomafia erano dirimpettai nella piazza di un paese siciliano: anche il capoccia nero sta in una penthouse di Manhattan di fronte a quella dove si annida il rabbi, di cui Slevin fa la conoscenza tramite binocolo. Molto presto però il protagonista avrà occasione di vedere da vicino il gangster poiché appena rientrato a cassa viene prelevato da altri due sicari, stavolta bianchi, e accompagnato nell' ufficio di Schlomo. Il quale gli avanza una richiesta analoga a quella del suo mortale avversario. Si aggiunga che fra i grattacieli alligna il poco affidabile poliziotto Brikowski (Stanley Tucci), angelo custode dei malavitosi, e tutti i pezzi del complicato gioco sono ormai sulla scacchiera. Sofisticato e scioccante, Slevin saltabecca in mezzo ai cadaveri verso una rivelazione che, come accade, è un colpo proibito in puro stile «Kansas City». Ma gli attori sono all' altezza della loro fama, l' ambientazione è gustosa e la fotografia di Peter Sova si fa devotamente ancella del mistero. Insomma, chi ama il genere non sporgerà reclami.

Alessandra Levantesi (La Stampa)
Di questo doppio titolo non comporta misteri la prima parte perché Slevin è il nome del protagonista, ma per capire in che cosa consiste il Patto criminale bisogna arrivare quasi alla fine del film scritto da Jason Smilevic e diretto da Paul McGuigan. Quattro ammazzamenti l'uno in fila all'altro formano lo sconcertante prologo, terminando con Mr. Goodkat (Bruce Willis) che nella solitudine di una sala d'attesa dell'aeroporto si alza dalla sedia a ruote per tirare il collo a un malcapitato. Equamente divisi fra bianchi e neri, le vittime degli omicidi anticipano l'infernale contesto in cui si impiglia appunto Slevin (Josh Hartnett), ospite a New York nell'appartamento di un amico che non c'è. Scambiandolo per il padrone di casa, due tipacci di colore lo prelevano e lo portano dal loro Boss (Morgan Freeman), il quale avanza una strana richiesta: se vuol avere salva la vita, Slevin deve impegnarsi a uccidere il capo della mafia rivale, Schlomo (Ben Kingsley) che gli viene mostrato col binocolo da un grattacielo all'altro. Slevin si è appena sottratto dalle grinfie dei neri che altri due sgherri, stavolta bianchi, lo acchiappano e lo portano da Schlomo, il quale pretende dal malcapitato analoghi servizi. Nell'intrigo entra anche la cinese Lindsey (Lucy Liu), una vicina di casa di Slevin impiegata all'obitorio; e intanto scopriamo che l'enigmatico Mr Goodkat è consigliere di entrambi i gangster nemici e che sulle tracce di tutti c'è un poliziotto dall'aria losca, Brikowski (Stanley Tucci). Sembra difficile trovare una connessione fra personaggi così bizzarri e violenze d'ogni genere e sorge il dubbio che nulla sia come appare: ma gli autori hanno fornito una chiave fin dall'inizio, quando Mr Goodkat racconta alla sua imminente (e inconsapevole) vittima lo sterminio di una famigliola avvenuto molti anni prima in conseguenza a una corsa ippica a sfondo truffaldino. E' chiaro che siamo di fronte a una storia di malavita gestita come un rompicapo a chiave, ma con un certo stile e sfruttando al meglio un cast di prim'ordine.


Ed ora tocca a me: Il film m'è piaciuto, non è il solito thriller scontato, bensì il finale sconvolge un possibile sviluppo della trama, bravo lo sfigato Josh Hartnett (che non sono riuscito a vedere un secondo senza il naso rotto), bravissimo Bruce Willis (giusto un nomignolo così),e poi secondo me a seguire gli altri attori.

Alla prossima... ;)

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