venerdì 17 novembre 2006

Final Destination 3



















Regia: James Wong
Cast: Mary Elizabeth Winstead, Ryan Merriman, Kris Lemche, Alexz Johnson, Sam Easton, Jesse Moss, Gina Holden.
Genere: Horror
Durata: 115 minuti
Produzione: USA 2006

Trama: Tra le più gettonate serie horror del nuovo millennio, Final Destination arriva al terzo episodio: ancora una volta per un manipolo di teenager americani scampare al proprio destino non sarà così semplice. Dopo l’esplosione del volo 180 ed il colossale incidente autostradale, ad essere inseguiti dal nero mietitore saranno i superstiti di un giro sfortunato sulle montagne russe del diavolo. Sarà Wendy, con le proprie visioni, a salvare un gruppo di compagni di liceo dall’incidente sulla giostra, e ad innescare così la catena di morti post-datate, in rigoroso ordine di posto a sedere.James Wong e Glen Morgan, vecchie conoscenze per i fan di X-Files e di Millennium, accettano la sfida: ripresa la propria creatura a distanza di un sequel, per molti versi più riuscito dell’originale, tornano a lavorare a quattro mani sull’idea alla base della serie. La formula è la medesima, ed ecco un altro teen-horror ricco di gore e siparietti macabri pronto a raddoppiare il budget sulla fiducia. Seppur sullo sfondo di una pregevole cornice tecnica, dando disperatamente fondo a quello che a suo tempo fu giustamente acclamato come ‘concept originale’, si finisce per generare sketch stiracchiati al punto da ricordare da vicino i vari Scary Movie. La sensazione, netta, è che sia rimasto veramente poco da spremere.

Alex Stellino (Ciak)
Grazie a una premonizione, la giovane Wendy (Mary Elizabeth Winstead) scampa a un disastro in un Luna park ma si convince di aver solo rimandato di qualche giorno l’appuntamento con la morte. Con l’aiuto di un amico (Ryan Merriman) cerca di rintracciare tutti gli altri superstiti per metterli in guardia. Il regista è lo stesso del primo Final Destination e pure il meccanismo è sempre quello (al posto dell’aereo stavolta ci sono le montagne russe) ma il risultato cambia. Anche perché la rappresentazione di una Morte ostinatamente determinata e ingegnosa comincia a mostrare la corda. Si salva giusto qualche scena particolarmente truce, ma tutt’intorno è vuoto di idee. Se mai dovrà esserci un altro sequel, meglio pensare direttamente al mercato homevideo. Già questo sul grande schermo ci sta largo.

Mariarosa Mancuso (Il Foglio)
La Morte è furiosa. Non ha tutti i torti. Voleva fare un lavoretto pulito, sbarazzandosi in un sol colpo di vari studentelli piuttosto antipatici. Piano perfetto: un ottovolante con qualche perdita nel circuito di sicurezza, un carrellino bloccato con le ruote in aria, le cinghie che non reggono la gravità. Se va bene cadi nel vuoto, se va male sarai spaccato in due. Per colpa di una cretina che vede nel futuro, il fatale disegno viene sabotato. La fanciulla urlante scende dalla giostra, e con lei se ne vanno gli altri predestinati. Ora la signora con la falce li deve rincorrere uno per uno (non faceva tanta fatica a imporsi da quando, nel "Senso della vita" dei Monty Python, per via della falce veniva interpellata come il giardiniere addetto al prato), e uccidere con mezzi di fortuna: un tubetto di crema che si svuota e blocca una porta, una bibita gelata piazzata su un termostato, la vibrazione di un telefono cellulare, un po' di chiodi dimenticati in giro, spade da decorazione, lampade abbronzanti. Combinandoli insieme con un po' di esperienza, la trappola mortale riesce lo stesso, ma si capisce che una bella strage offre maggiore soddisfazione. Estetica, prima di tutto. Per non parlar del tempo risparmiato (sapevamo che la signora in nero non andava mai in ferie, ora scopriamo che lavora a cottimo). Come se non bastasse, gli studentelli cominciano a subodorare qualcosa, quindi cercano di parare i colpi. Grazie a una serie di fotografie che predicono il futuro (in uno scatto si vede l'ombra di un aereo sulle Torri Gemelle, e ancora non siamo riusciti a capire come mai fosse finita nell'album). La Morte è furiosa anche perché è già la terza volta che le fanno lo stesso scherzo, e lei ci casca sempre. Nel primo – 50 milioni di dollari incassati - i morituri scendevano all'ultimo momento da un aereo destinato a schiantarsi. Nel secondo – 40 milioni di dollari incassati – i morituri sfuggivano a un incidente stradale, tra camion con rimorchio, e cisterne con liquidi infiammabili. La terza puntata incasserà un po' meno, perché ormai manca la sorpresa. Anche la morte deve aver perso la pazienza. E smette il lavoro di fino. Invece degli incidenti domestici, che inquietavano facendo diventare pericolose le forcine per capelli e i portachiavi, ricorre a esplosivi e a cavalli imbizzarriti.

Ed ora tocca a me: Per quanto possano piacermi tipologie di film cruenti in linea di massima, questo m'è sembrato molto sulla falsa riga degli altri, scontato direi.

Alla prossima... ;)

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1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Con il cuore: m'ha fatto cagare :)

venerdì, 17 novembre, 2006 

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