sabato 23 settembre 2006

Bari - Vicenza 0-0













BARI (4-2-3-1): Gillet 6.5; Milani 6, Gervasoni 6, Pianu 6, Micolucci 6; Bellavista 6, Gazzi 6 (36’ st Raicic sv); Tabbiani 6, Di Vicino 5.5 (1’ st Scaglia 6.5), Ganci 5; Santoruvo 5 (23’ st Vantaggiato 5) In panchina: Aldegani, Fusani, Mora, La Vista. Allenatore: Maran 5.5

VICENZA (4-2-3-1): Zancopè 6; Martinelli 6.5, Scardina 6.5, Fissore 6.5, Padoin 6; Helguera 6, Rigoni 6; Raimondi 6, Zanini 6 (30’ st Crovari sv), Sgrigna 6.5; Cavalli 5.5 (43’ st Vailatti sv) In panchina: Sterchele, Pesoli, Paonessa, Trevisan, Viskovic. Allenatore: Camolese 6


La prima parte della gara (chiamatela mediocre o noiosa, se si vuole sintetizzare tutto in una parola) si chiude senza sussulti. I componenti per una macchina dalle buone prestazioni ci sono (in campo o in panchina). Manca l’albero motore, che crei lavoro utilizzabile. Nella ripresa, Scaglia rileva Di Vicino (un po’ in ombra). Ganci affianca Santoruvo. Il nuovo entrato e Tabbiani sono più alti, ma pronti indietreggiare (hanno le caratteristiche per cambiare in corsa il modulo: dal 4-2-3-1 si può passare al 4-4-1-1 con tutte le possibili varianti intermedie, anche il 4-2-2-2). Con questa mossa possono essere gestiti anche gli inserimenti di Micolucci e di Milani (senza esagerazioni però). Di sicuro, il Bari comincia a guadagnare sempre più chiaramente la gestione dell’incontro. Ci sono avvisaglie: al 49’ Scaglia prova da lontano, al 54’ i biancorossi chiedono un rigore per fallo di mano (che sembra essere di Santoruvo), al 55’ Santoruvo colpisce di testa ma aiutandosi con una spinta, al 57’ la punizione di Ganci è parata da Zancopè con Gervasoni che anticipa il meglio piazzato Tabbiani. La pressione si intensifica. Aumentano però anche gli spazi per il Vicenza, che al 60’ ha l’opportunità più ghiotta con Sgrigna, servito da Rigoni. La punta prova a giro con il destro, ma è bravo Gillet a distendersi e deviare. Il timore di essere infilati non ferma subito il Bari, che batte a rete per due volte consecutive (Ganci e Bellavista al 61’). Ma la dimostrazione che anche in fase difensiva servirà lavorare ancora arriva al 63’, quando un “buco” clamoroso del Bari consente a Cavalli di partire tutto solo da centrocampo. Gillet è strepitoso nel chiudere sul tiro lo specchio della porta. Piace, però, l’insistenza dei biancorossi, che provano in tutti i modi a servire Santoruvo (lo fa Scaglia al 64’, poi Tabbiani al 68’). Nulla da fare, tanto che Maran decide di sostituirlo con Vantaggiato (che prova subito su punizione al 70’), contando magari nella cabala: la punta ha segnato l’unica rete al San Nicola della carriera proprio contro i veneti. Vantaggiato ama essere libero di muoversi, di indietreggiare, di ricevere palla partendo dagli esterni, spostandosi lungo tutta la linea d’attacco. Cosicché Ganci si occupa… di occupare la zona sguarnita. Scambiarsi le posizioni potrebbe essere un’arma in più. Ma per ora non è una scelta, ma una conseguenza del fatto che Vantaggiato si sentirebbe ingabbiato se fosse utilizzato diversamente. Invece, ha tutte le caratteristiche (sotto alcuni aspetti qualcosa in più: è più rapido e più agile) di una vecchia conoscenza, Jonatha Spinesi, capace di svariare, ma con la bussola indirizzata verso gli ultimi sedici metri. La giovane età fa sperare in una evoluzione, la stessa che si attende dal Bari, che nell’ultimo quarto d’ora torna alle cadenze del primo tempo. Anche il Vicenza si adegua (può vantare le migliori opportunità dell’incontro, ma preferisce muovere finalmente la classifica piuttosto che andare alla ricerca del colpaccio), per cui il pareggio resta tale fino al termine.

Rimandata ahimè la prima vittoria in casa, ora ci attende una dura trasferta ad Arezzo.

Alla prossima... ;)

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