sabato 21 ottobre 2006

Bari - Treviso 2-0

21 Ottobre 2006 - Bari-Treviso 2-0
San Nicola adesso è amico. Si è stancato di concedere ai forestieri. Ogni tanto dà la sua benedizione anche ai baresi, i quali da troppo tempo aspettano una squadra capace di entusiasmarli. La creatura di Maran non può essere paragonata a quelle del passato (ricordate, ad esempio, Protti e Tovalieri?) né (per ora) manda gli spettatori in brodo di giuggiole. Ma comincia a farsi piacere perché è capace e organizzata; perché sa reagire (dopo la sconfitta ingiusta di Cesena) e riparare i meccanismi che non funzionano; perché offre un bel gioco e migliora a vista d’occhio; perché promette di andare oltre i limiti, soprattutto ora che può far valere la legge del San Nicola. Dopo il Bologna, infatti, anche il Treviso lascia a Bari tre punti (finisce 2-0, reti di Santoruvo e Carrus su rigore) che proiettano i biancorossi al terzo posto del campionato insieme con il Rimini (solo il Cesena, con una partita in meno, potrebbe sopravanzarli).

LA PARTITA - Maran sceglie il sistema di gioco (convenzionalmente definito modulo, in modo da esprimere graficamente la posizione di partenza degli uomini in campo) ritenuto idoneo per battere il Treviso. Stavolta è un 4-4-2. I giocatori chiamati a interpretarlo (sempre che il tecnico valuti riescano a farlo, altrimenti è pagato per fare spostamenti o avvicendamenti) sono per la maggior parte quelli delle ultime uscite. Ci sono, però, tre novità: due in difesa, determinate da infortuni (Bellavista esterno di destra al posto di Milani e Esposito al centro in sostituzione di Gervasoni), e una in attacco per scelta tecnica (Ganci per Vantaggiato). Scaglia e Tabbiani, che partono in linea a centrocampo con Gazzi e Carrus, sono pronti a salire e crossare dal fondo. I veneti si presentano con la formazione annunciata. Non c’è Baseggio (preferito Guigou). È regolarmente al suo posto Russotto, uno dei talenti della squadra di Bortoluzzi. L’esterno sinistro degli ospiti si presenta subito, approfittando di un rinvio sbagliato di Bellavista (il capitano, ormai poco abituato a coprire il ruolo, non farà più errori). Cerca (2’) e trova l’azione personale che soltanto Gillet riesce a fermare. Poi, però, i pericoli arrivano quasi esclusivamente dalla parte di Avramov. Come assaggio, il Bari punge tre volte in tre minuti: al 10’ cross di Tabbiani e colpo di testa sopra la traversa di Scaglia; all’11’ pericoloso tiro-cross di Micolucci; al 12’ tocco in profondità di Ganci troppo lungo per Santoruvo. Proprio Ganci diventa decisivo, per la felicità del tecnico (che ha puntato su di lui). Se i palloni per Santoruvo non giungono da Carrus o dagli esterni, ci pensa uno dei sei ex in campo. Servito in area di rigore da Scaglia, Ganci ha l’opportunità di far male già al 15’. Ma, saltato in dribbling Viali, si lascia cadere (istintiva la ricerca del rigore) meritando l’ammonizione per simulazione che gli costerà la squalifica per la prossima gara (era diffidato: salterà Piacenza-Bari in programma sabato 28 alle ore 16). Al 20’, però, lo scambio sullo stretto con Santoruvo vale il vantaggio: destro del bitontino (al secondo gol stagionale) e 1-0. Per la parte restante del primo tempo il Bari mantiene il controllo della partita, ma si fa più prudente, cioè bada più a coprire gli spazi che ad attaccare, più a evitare l’inferiorità numerica in fase difensiva che a cercare la superiorità in fase offensiva. Il Treviso sa che Tabbiani e Scaglia sono comunque pronti a cambiare marcia, ma non ha alternative. Quindi, sia pure senza perdere equilibrio, va alla ricerca del pareggio. Ma oltre a un colpo di tacco di Vascak al 25’ (bello a vedersi e nient’altro) e a un tentativo di Russotto al 27’ (da quella parte c’è sempre Pianu pronto a intervenire in seconda battuta) produce ben poco. Durante l’intervallo si scaldano le riserve del Treviso. Beghetto e Fava, in effetti, sono in ombra. Merito della difesa del Bari, che non risente dei cambiamenti (Possanzini resta l’unico ad aver segnato al San Nicola). Il duello a distanza con la coppia barese è per il momento ampiamente perduto. Detto di Ganci, Santoruvo, che aveva espresso critiche a se stesso per la prova contro il Bologna, dove pure aveva segnato, fa esattamente quel che deve: il goleador. Un pizzico di egoismo può essere funzionale, soprattutto se c’è chi si sobbarca il lavoro di avvicinamento. Sia chiaro, non sono in discussione impegno e capacità di Santoruvo, ma soltanto un tasso tecnico insufficiente per garantire (da sottolineare: garantire) un numero di reti necessario per la serie A. Ovviamente, fino a prova contraria. La smentita (parziale: mancano troppe partite fino alla fine del campionato) potrebbe arrivare in apertura di ripresa, sempre con la collaborazione di Ganci, che cerca il compagno in due occasioni: nella prima viene segnalato il fuorigioco. Santoruvo (piace la grinta e il carattere che ci mette in campo per zittire la critica) potrebbe fare il bis anche al 50’ sugli sviluppi di un calcio d’angolo, ma il colpo di testa è fuori dallo specchio della porta. Finirebbe dentro, invece, il tiro al volo di Fava (servito da Beghetto), ma Gillet è sempre una sicurezza (anche se al 54’ sbaglia maldestramente un rinvio; è umano: ogni tanto può accadere). L’apprensione per il ritorno del Treviso svanisce al 56’. Da manuale l’azione che porta alla concessione di un calcio di rigore in favore del Bari e all’espulsione di Valdez per un fallo sull’ultimo uomo in presenza di una chiara occasione da rete. Ganci è ancora una volta protagonista, ma anche Santoruvo e Tabbiani vanno elogiati per i movimenti. Carrus, che avvia e trasforma il tiro dagli undici metri, dimostra di poter essere l’uomo in più. Quando il sardo riceve il pallone in prossimità dell’area, Santoruvo e Ganci sono bravissimi a portare fuori i difensori veneti. In più Ganci, servito da Carrus, è veloce nell’aprire a destra per Tabbiani. Il cross è immediato, Santoruvo e Carrus sono rapidi nel lasciarsi dietro i controllori. Il traversone è impreciso per l’accorrente Santoruvo, ma non per Carrus, che è alle spalle e viene spinto (anche se non in modo evidente) da Valdez. La trasformazione (57’) dagli undici metri vale il 2-0. Bortoluzzi sa che la gara è compromessa. Ridotto in dieci, il Treviso tenta di risollevarsi facendo tutto il possibile. Ovvio che debba correre dei rischi. Opta per la difesa a tre (entra Lorenzi al 68°). A centrocampo Moro rileva Gissi (64’). Tutto inutile (Giuliatto salva l’onore al 76’ con un tiro bloccato dal portiere barese). Il Bari non corre rischi dietro, conserva le chiavi del centrocampo (Gazzi continua a giganteggiare, Carrus prende sempre più confidenza) e dispone di spazi più ampi. Inoltre, Maran inserisce forze fresche: al 74’ mette Vantaggiato al posto di Santoruvo (applausi meritati) e al 77’ dà respiro a Scaglia (entra Mora, che ne rileva anche i compiti). L’ultimo cambio del Treviso arriva all’80’ (Acquafresca per Beghetto), mentre tra i biancorossi Di Vicino sostituisce Ganci (82’). Il Bari potrebbe infierire (soprattutto l’ultimo entrato ci tiene a segnare, sbaglia però clamorosamente al 92’). Ma è sufficiente aver battuto nettamente un avversario che qualche giorno fa ha tenuto testa alla Juventus…

BARI (4-4-2): Gillet, Bellavista, Esposito, Pianu, Micolucci, Tabbiani, Gazzi, Carrus, Scaglia (32’ st Mora), Ganci (37’ st Di Vicino), Santoruvo (29’ st Vantaggiato). (23 Aldegani, 8 Rajcic, 25 Cazzola, 20 Fusani). All.: Maran.

TREVISO (4-4-2): Avramov, Valdes, Cottafava, Viali, Giuliatto, Vascak, Gissi (19’ st Moro), Guigou, Russotto (13’ st Lorenzi), Beghetto (35’ st Acquafresca), Fava. (33 Montresor, 23 Mallus, 21 Quadrini, 19 Montasser). All.: Botoluzzi

Arbitro: Squillace di Catanzaro
Reti: nel pt, al 20’ Santoruvo; nel st, al 12’ Carrus (rigore)
Recupero: 1’ e 4’.
Ammoniti: Ganci per simulazione, Vascak per proteste, Pianu e Moro per gioco falloso, Mora per proteste, Di Vicino per gioco non regolamentare.
Espulso: Valdes all’11’ st per fallo da ultimo uomo.
Angoli: 4-3 per il Bari.
Spettatori: 6.933 di cui 2.793 paganti e 4.140 abbonati per un incasso complessivo di 47.142,00 euro (quota paganti 29.940, quota abbonati 17.202).


Io non predico il futuro nè mi permetto di dire che campionato sarà, però in ogni caso sono punti che possono risultarci utili anche per una possibile salvezza, con questa squadra meglio vivere alla giornata :)

Alla prossima... ;)

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