sabato 21 ottobre 2006

Al calare delle tenebre
















Regia: John Liebesman

Cast: Chaney Kley, Emma Caulfield, Lee Cormie

Genere: Horror

Durata: 85 minuti

Produzione: USA

Anno d'uscita:2003

Nome originale: Darkness falls

Trama: Centocinquant'anni fa, a Darkness Falls, Mathilda Dixon, una gentile vecchina nota anche come "la fatina dei denti caduti" perché donava regali ad ogni bimbo cui cadevano i primi dentini, viene ingiustamente accusata della sparizione di due bambini e brutalmente massacrata dalla folla. Il suo spirito, però, non smette di aleggiare sulla cittadina, e promette una vendetta che sarà perpetrata sui discendenti dei suoi giustizieri. Kyle ritiene di aver visto da bambino il fantasma della Dixon, la notte in cui fu uccisa misteriosamente sua madre: non sa ancora se sia stata un'allucinazione, ma da allora non riesce più a rimanere da solo al buio, anche se ha lasciato da tempo Darkness Falls. La sua fidanzatina di allora, Caitlin, gli chiede di ritornare, poiché il fratellino Michael è preda anch'egli di allucinazioni simili. Dopo qualche esitazione, Kyle accetta, e si rende conto che il fantasma di Mathilda Dixon gira davvero per Darkness Falls, e che lui dovrà affrontarlo. Nonostante una buona idea iniziale, ed una serie di effetti speciali che non insistono sul pulp preferendo giocare sull'angoscia montante, il film ben presto si sfilaccia e perde interesse; questo sia a causa di attori non in grado di comunicare la tensione, sia per l'evidente sottotraccia lovecraftiana, non supportata da una scrittura altrettanto efficace. La "maschera" orribile di Mathilda Dixon è opera di Stan Winston, Oscar per gli effetti visivi di Terminator 1 e 2.

Roberto Nepoti (La Repubblica)

Quando cade un dente da latte, lo si mette sotto il cuscino e si attende che la fatina dei denti lo baratti con un soldino. Pessima idea: perché chi arriva nottetempo è una stregaccia, di ritorno dal passato per vendicarsi di un antico torto. Lei, una volta era buona, viveva a Darkness Falls e regalava monete d'oro ai bambini; poi è stata accusata d'infanticidio e messa a morte. Da un po' a dieta di mostri mitici, il cinema orrorifico cerca di inventarsene di nuovi pescando ovunque gli capiti. Niente di nuovo al calar del sole, però: la solita cittadina americana, un mostro che imita malamente Freddy Krueger, una sceneggiatura piatta e una regia senza sorprese. Mentre gli attori s'illuminano a vicenda con lampade lanciando urla, l'unica paura autentica è che il sonoro ti sfondi i timpani.

Ed ora tocca a me: Abbastanza scontato come film, s'era già capito tutto sin dall'inizio. Niente di che.

Alla prossima... ;)

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