martedì 26 settembre 2006

Pulse

















Titolo originale: Pulse
Nazione: U.S.A.
Anno: 2006
Genere: Horror, Thriller
Durata: 90'
Regia: Jim Sonzero
Sito ufficiale: www.pulsethemovie.net
Sito italiano: www.eaglepictures.it/Extra/...
Cast: Kristen Bell, Tate Hanyok, Ian Somerhalder, Christina Milian, Rick Gonzalez, Riki Lindhome, Jonathan Tucker
Produzione: The Weinstein Company, Distant Horizons, Neo Art & Logic
Distribuzione:Eagle Pictures
Data di uscita:08 Settembre 2006 (cinema)


Trama: Dopo il suicidio del suo amico Josh, la giovane studentessa Mattie è decisa a capirne le cause. Insieme ad alcuni altri studenti scopre che Josh aveva inconsapevolmente piratato una strana frequenza senza fili aprendo così un "portale" ad un'entità malvagia, che si propaga come un virus telematico a grandissima velocità e con effetti mortali su chiunque ne venga toccato. L'unica cosa che sembra tenere lontano questo intangibile ed impalpabile male è del nastro adesivo rosso. Presto nel campus s'incominciano a vedere sempre più porte e finestre bloccate dal nastro rosso e per Mattie e i suoi amici incomincia una corsa contro il tempo per trovare un modo di porre fine alla letale minaccia soprannaturale...


Maurizio Porro (Il Corriere della Sera)
È il remake di Kairo, horror giapponese uscito d' estate, seguendo la scia del successo di The ring e The grudge, new wave dell' incubo asiatico. È la tecnologia che uccide: dopo il telefonino e la cassetta killer, ora è il computer a seminar panico paranormale. Alcuni ragazzi navigando incontrano un sito sospetto, col portale lasciapassare per la solita entità demoniaca che porta morte sicura. Nel modesto film del quasi deb Jim Sonzero ci sono Kristen Bell, ragazza da musical, e Ian Somerhlder (del cast di Lost), coppia in fuga oltre alle solite studentesse che non studiano e perfino un diavolo in lavatrice. Molti morti per frequenze sconosciute dell' etere: alla fine lasciamo i nostri eroi in fuga senza benzina e qualche grigio ectoplasma al seguito, ma non desideriamo saperne di più. Pur girato in stretta economia, anche espressiva, qualche brivido è offerto in saldo.

Alessandra Levantesi (La Stampa)
In principio c'era Kairo, horror giapponese di Koyishi Kurosawa (nessuna parentela con il grande Akira): un regista considerato di culto dagli amanti del genere, tanto che il suo ultimo film Sakebi è stato presentato fuori concorso a Venezia 63. Nel 2001 i fratelli Weinstein della Miramax acquistano i diritti di Kairo al festival di Cannes con il progetto, previa uscita di nicchia, di rifarlo a misura del pubblico americano. L'operazione va per le lunghe, quattro anni per mettere a punto la sceneggiatura affidata a Ray Wright con la supervisione del maestro del brivido Wes Craven, ma il risultato non è soddisfacente. Il film, almeno in Usa, è volato basso al botteghino senza riuscire minimamente a uguagliare il successo di The Ring, anch'esso adattamento di una pellicola nipponica di paura, alla quale in un certo modo assomiglia nell'assunto di partenza. Salvo che qui ad apportare la morte non è una videocassetta, ma un virus in rete che ha creato un portale con il mondo dei non viventi e va diffondendosi con rapidità in un campus universitario. In pratica da computer, cellulari e schermi tv fuoriescono esseri fantasmatici che seminano strage appropriandosi dell'energia vitale delle vittime e lasciandole in uno tale stato di disperazione da indurle a togliersi la vita, oppure a tramutarsi spontaneamente in cenere. Ce la faranno la giovane studentessa Kristen Bell e i suoi amici a fermare queste misteriose presenze prima che distruggano l'intera umanità?Chi ha visto l'originale parla di un'atmosfera di terrore assicurata non dagli effettacci, ma della cornice scenografica di una Tokyo desolata, città fantasma abitata da anime in pena pronte a dissolversi nel nulla e chiara metafora del male di vivere in una società imbastita di tante solitudini interconnesse via e-mail. Nella nuova versione diretta da Jim Sonzero, l'horror apocalittico e astratto viene banalizzato da spiegazioni semplicistiche, gli attori sono quello che sono e la suspense è poca, tuttavia restano valide l'idea e qualche suggestione visiva.

Ed ora tocca a me: D'essermi piaciuto in quanto horror si, ma troppo fantascientifico come film, suspence se ne crea e il buio costante porta ad una costante tensione. Il finale troppo semplicistico e anticipato.

Alla prossima... ;)

Etichette: